In occasione del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si tiene dal 4 al 20 ottobre 2022, è stato presentato il rapporto annuale ASviS (Alleanza Italiana Sviluppo Sostenibile) sulla sostenibilità. Il rapporto vuole essere un’analisi sulla situazione in Italia rispetto all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e agli obiettivi di sostenibilità ambientale nella costruzione di una vera green economy.
Le premesse del documento non sono positive, in quanto vengono alla luce ritardi e problemi accelerati in questi ultimi anni dalla pandemia, dalla crisi energetica e dai cambiamenti climatici con considerazioni anche sugli effetti che porterà il conflitto russo-ucraino. Il messaggio è chiaro: “il tempo a nostra disposizione sta finendo, dobbiamo aumentare l’impegno per garantirci un futuro sostenibile e anche perseguire strade nuove”. Ma cosa s’intende per Sviluppo Sostenibile, e come possiamo raggiungerlo?
Che cos'è lo sviluppo sostenibile e perché è importante?
Nel 1987 una definizione di Sviluppo Sostenibile era stata fornita dal Rapporto Brundtland, Commissione mondiale sull'ambiente e lo sviluppo:
Lo sviluppo sostenibile, lungi dall'essere una definitiva condizione di armonia, è piuttosto un processo di cambiamento tale per cui lo sfruttamento delle risorse, la direzione degli investimenti, l'orientamento dello sviluppo tecnologico e i cambiamenti istituzionali siano resi coerenti con i bisogni futuri oltre che con gli attuali.
Quali sono gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030?

Gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 seguono ai risultati degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (2000-2015) e sono visti come una strada lunga 15 anni (a partire dal 2016) che il mondo deve necessariamente percorrere per cambiare davvero la situazione attuale. Questi sono i 17 obiettivi:
- Porre fine ad ogni forma di povertà nel mondo;
- Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile;
- Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
- Fornire un’educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento per tutti;
- Raggiungere l’uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze;
- Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e delle strutture igienico-sanitarie;
- Assicurare a tutti l’accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni;
- Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti;
- Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile;
- Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le nazioni;
- Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;
- Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;
- Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico;
- Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile;
- Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre;
- Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile;
- Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
Sono obiettivi definiti “comuni” perché “riguardano tutti i Paesi e tutti gli individui: nessuno ne è escluso, né deve essere lasciato indietro lungo il cammino necessario per portare il mondo sulla strada della sostenibilità”. Agli obiettivi si affiancano poi i cinque pilastri dello Sviluppo Sostenibile su cui si basano tutte le premesse dei traguardi da raggiungere.
I pilastri dello Sviluppo Sostenibile: le 5 P
Quali sono dunque i cinque pilastri, le 5 P dello Sviluppo Sostenibile? I princìpi che guidano l’Agenda 2030 sono le Persone, la Prosperità, la Pace, la Partnership e, naturalmente, il Pianeta. Possiamo così riassumere la finalità di ognuno di questi punti:
- Persone: eliminare fame e povertà in tutte le forme e garantire dignità e uguaglianza;
- Prosperità: garantire vite prospere e piene in armonia con la natura;
- Pace: promuovere società pacifiche, giuste e inclusive;
- Partnership: implementare l’Agenda attraverso solide partnership;
- Pianeta: proteggere le risorse naturali e il clima del pianeta per le generazioni future.
Questi pilastri vogliono essere una guida concreta allo Sviluppo Sostenibile, in modo che ogni Paese possa non solo riconoscersi in questi principi, ma renderli tangibili e perseguibili per la propria realtà. In quest’ottica, dopo sei anni dal via, a che punto è il nostro Paese in questo cammino di sostenibilità?
A che punto siamo con lo sviluppo sostenibile in Italia
I prossimi passi per lo Sviluppo Sostenibile per il nostro Paese saranno l’attuazione delle riforme e degli investimenti del PNRR (entro il 2026), il prosieguo della transizione ecologica e naturalmente il progresso nel raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Come possiamo contribuire allo sviluppo sostenibile e contrastare i cambiamenti climatici?
La domanda che ci si pone spesso è: cosa possiamo fare nel nostro quotidiano per contribuire agli obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ostacolare i cambiamenti climatici?
Quando si parla di cambiamenti climatici, infatti, si intendono tutti i cambiamenti a lungo termine delle temperature e dei modelli meteorologici, aggravati dalla combustione di combustibili fossili (carbone, petrolio, gas). Ma non parliamo solo di gradi in più sul termometro: tra gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono siccità, scarsità d’acqua, innalzamento livello dei mari, incendi, inondazioni, scioglimento dei ghiacci, riduzione della biodiversità.
L’obiettivo “zero emissioni nel 2050” (European Green Deal), per mantenere il riscaldamento del Pianeta al di sotto di 1,5°C, sarà possibile solo se entro il 2030 si riuscirà già a ridurle della metà.
Per questo l’Agenda 2030 suggerisce un piano di “azioni individuali” costituito da diversi punti che coprono tutti gli ambiti in cui è necessario intervenire. Fra questi troviamo:
- Risparmiare energia in casa abbassando gli impianti di riscaldamento e raffreddamento, passando a lampadine a LED e a dispositivi elettrici efficienti sotto il profilo energetico, lavando la biancheria con l'acqua fredda o stendendo i panni ad asciugare anziché usare un'asciugatrice;
- Mangiare più verdura: consumare più verdura, frutta, grani interi, legumi, frutta secca e semi e meno carne e latticini può ridurre in maniera considerevole il tuo impatto ambientale;
- Buttare meno cibo: quando marcisce in una discarica, il cibo produce metano, un potente gas a effetto serra. Meglio usare ciò che viene comprato e compostare gli eventuali avanzi;
- Ridurre, riusare, riparare e riciclare: dispositivi elettronici, abiti e tanti altri oggetti provocano emissioni di carbonio in ogni fase della produzione. Acquistare meno, comprare di seconda mano e riparare ciò che si può e riciclare serve a proteggere il nostro clima e a costruire una green economy;
- Passare a un’auto elettrica: nella scelta di acquisto di un’auto è bene considerare l'ipotesi di acquistare un modello elettrico poiché contribuisce a ridurre l'inquinamento atmosferico e produce molte meno emissioni di gas effetto serra rispetto ai veicoli con motore endotermico.
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