La comunità scientifica è compatta nel riconoscere il surriscaldamento globale in corso. Siamo di fronte a fenomeni climatici sempre più estremi e frequenti, che impongono di ripensare gli spazi delle città e le abitudini dei cittadini, per ridurre gli impatti del cambiamento.
Alcune metropoli in Europa e nel mondo hanno già messo in campo progetti e iniziative in questa direzione. Vediamo alcuni esempi.
La risorsa dell’acqua
La prima risorsa naturale a cui attingere per cercare di trovare sollievo dalle elevate temperature, che nelle città si amplificano per via della forte cementificazione, è sicuramente l’acqua. A Vienna, ad esempio, dove l’aria condizionata è meno presente, si fa un uso intelligente delle risorse idriche. La capitale austriaca ha infatti installato nebulizzatori lungo le strade ombreggiate, utilizzando sistemi a “spruzzo” per raffreddare turisti e popolazione. Ad Atene, invece per alimentare i nebulizzatori, l’amministrazione sfrutta, ancora oggi, un antico acquedotto romano di Adriano, contribuendo così a mitigare il calore estivo.
L’utilizzo del verde cittadino
La flora è un ottimo strumento, del tutto naturale, per cercare di affrontare la alte temperature che in alcune stagioni e a certe latitudini rendono davvero difficile abitare le città. Ad esempio a Rotterdam viene ospitata la popolare “Rotterdam Rooftop Walk”, attirando annualmente oltre 200 mila visitatori, un’iniziativa che promuove la creazione di aree verdi sui tetti degli edifici. Uscendo dall’Europa, troviamo altri esempi come Miami, dove un interessante progetto mira a coprire le fermate dei mezzi pubblici con alberi che offrono sollievo ai cittadini in attesa degli autobus. Nel frattempo, Sidney sta pianificando di piantare 5 milioni di alberi entro il 2030, per rafforzare le aree verdi, contribuendo così a ridurre le temperature estive e fornendo rifugio alle persone durante i mesi caldi. A Medellin, in Colombia. Il progetto noto come “Green Corridors” rappresenta uno degli sforzi della città per contrastare l’aumento delle temperature. Questo progetto ha trasformato 18 strade e 12 corsi d’acqua in piste ciclabili e percorsi pedonali immersi nella natura.
Il colore bianco
Anche l’utilizzo del colore bianco è fondamentale, come soluzione per riflettere meglio le radiazioni del sole. Diverse città si stanno adoperando in questo senso, ad esempio, dal 2017 a Los Angeles stanno dipingendo centinaia di chilometri di strade di bianco. Vengono utilizzate vernici speciali, in grado di ridurre la quantità di calore assorbita dall’asfalto. La vernice bianca, frutto di ricerche tecnologiche e chimiche sviluppate da più aziende, permette di ottenere risultati significativi soprattutto nelle ore serali, spiegano i residenti che vivono nelle aree dipinte. Ci sono state, tuttavia, anche critiche a questi sistemi, per via del fatto che sono poco utili in zone ombreggiate. Seguendo la stessa logica, ancor più promettente è lo sviluppo di una nuova vernice bianco-grigia chiamata CoolSeal, un tempo utilizzata per nascondere dai satelliti i velivoli a terra.
Le soluzioni ingegneristiche
Oltre a fare affidamento sulla natura e sulle sue risorse, in alcune circostanze sono state le soluzioni architettoniche, ingegneristiche e tecnologiche a contribuire a migliorare le condizioni di vita. Ad Abu Dhabi, il concetto ombra-tecnologia è esaltato dall'Al Bahar Towers, un edificio di 26 piani dotato di pannelli pieghevoli controllati da computer che si aprono e si chiudono per fornire ombra a seconda della posizione del sole. In Europa, la "politica dell'ombra", quella di offrire con tende, pannelli, infrastrutture varie, più ombra possibile è già in atto da tempo a Siviglia, città che spesso raggiunge d'estate i 40 gradi: anche qui, oltre a piantare alberi e installare più fontane, cresce l'uso di nuovi materiali da costruzione che possano riflettere i raggi.
Soluzioni per contenere le piogge
Oltre al calore, anche le forti precipitazioni dovute al cambiamento climatico mettono in crisi la vita nelle nostre città. Ma ci sono alcuni interventi che possono contenere il problema. A Pola, in Croazia, gli esperti hanno ad esempio lavorato a un sistema di gestione delle acque piovane basato sui cosiddetti raingardens, o "giardini della pioggia", ossia aree verdi in grado di drenare l'acqua in eccesso e di convogliarla in un sistema di griglie e tubi sotterranei. A Malmö, in Svezia, si è investito in aree verdi e tetti verdi, che sono in grado di assorbire e rilasciare nel tempo l’acqua piovana. E per spezzare il deflusso dell’acqua piovana, nei canali di scolo sono stati inseriti sistemi triangolari di “mezze cipolle”, delle sorte di ciotoli artificiali che rallentano l’irruenza dell’acqua. Ancora, a Lione, in Francia, alla fine degli anni Novanta è stato creato un bacino di raccolta dell’acqua nell’area sud-est dell’hinterland, con un potenziale di stoccaggio di oltre 70 mila metri cubi, raccolto attraverso un reticolo di canali e trincee drenanti.