Le applicazioni intelligenti per la Smart City, basate sullo
sfruttamento delle potenzialità delle tecnologie IoT associate all’infrastruttura
di rete 5G e alla blockchain, possono essere il punto di svolta per rendere più
innovativi e sostenibili molti settori ad alta intensità di emissioni, quali
energia, trasporto, manifatturiero ed edilizio. Il 5G, infatti, ad oggi
rappresenta una degli strumenti digitali più efficienti a cui le aziende
possono far riferimento per accelerare il processo di decarbonizzazione. Il binomio IoT- 5G può di fatto assicurare
un risparmio annuale di emissioni tra i 55
e i 170 milioni di tonnellate di CO2 (l’equivalente di un’auto su sette in
meno per le strade dell’Unione Europea, dunque oltre 35 milioni di veicoli).
Secondo Ericsson –
Gruppo leader da anni nella ricerca del 5G – non basta infatti intraprendere un
percorso di sostenibilità per abbattere il livello di emissioni, ma è
necessario associare questo a un cambiamento di mentalità che consenta di indurre
comportamenti più responsabili anche negli ambiti lavorativi, sociali e
privati. In tal senso, le reti di nuova generazione
potranno davvero fare la differenza ed esercitare un impatto positivo su
comparti con considerevole consumo energetico.
5G: come aiuta la sostenibilità
Con il sempre più repentino sviluppo tecnologico, si è
registrato un aumento sostanziale del
traffico delle reti mobili di circa 300 volte tanto rispetto a dieci anni fa:
si è passati infatti da poco meno di 0.25EB al mese nel 2011 ai 65EB attuali
(dove EB sta per exabyte, ovvero
l’unità di misura della quantità di dati). Nello specifico, questa importante
crescita è dovuta sia alla maggiore copertura digitale della popolazione sia alla
presenza di più generazioni di reti cellulari. Si parla dunque di un aumento di
circa il 64% del consumo globale di energia utilizzata dalle reti, una crescita destinata
a lievitare insieme all’aumento del traffico dati da dispositivi elettronici,
che quadruplicherà da qui fino al 2025. Infatti, l’introduzione di ogni
generazione mobile ha portato all’aumento dei consumi energetici poiché nuovi
apparati sono stati aggiunti alla infrastrutture già esistenti, con un consequenziale
incremento dei consumi di energia.
Per la rete 5G,
però, si vuole trovare un’alternativa che invece di consumare aiuti a limitare
il dispendio energetico.
Con la più recente sensibilizzazione alle questioni
ambientali, infatti, la nuova rete non ha solo l’obiettivo di supportare la
crescente domanda di dati, ma anche aiutare a limitare lo sfruttamento
energetico. Il punto chiave infatti risiede nella rete di accesso radio (RAN),
ovvero dove avviene la maggior parte del consumo energetico delle rete mobili.
La rete 5G, però, si è imposta come standard
a consumo ridotto rispetto alla rete 4G, ovvero come tecnologia in grado di
utilizzare meno energia per trasmettere più dati diminuendo il vantaggio
richiesto per ogni bit di traffico Internet. Questo grazie al design ultra-lean dello standard 5G New
Radio (NR) che può diminuire drasticamente il consumo di energia della rete
rispetto a qualsiasi standard precedente.
Il valore del 5G applicato ai vari settori ad alta intensità di emissioni
Una delle conseguenze più immediate che un rafforzamento
della rete 5G potrebbe comportare, è un taglio
di emissioni tale da essere paragonato all’eliminazione di 1 auto ogni 7 in circolazione,
andando a ridurre dunque il traffico del 15%. In un processo ovviamente
graduale, l’utilizzo del 5G – esercitato soprattutto in ambito lavorativo dove
la connettività e la digitalizzazione sono necessari – potrebbe ridurre
pesantemente i viaggi di lavoro e gli spostamenti casa-ufficio.
Sempre secondo lo studio di Ericsson, l’impatto del 5G
potrebbe comportare tagli in termini di emissioni tra i 55 e i 170 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Tali dati sono rilevanti
se si considera che circa il 40% delle soluzioni per la riduzione delle
emissioni adottate dall’Unione Europea fino al 2030 si baserà essenzialmente su
connettività e mobile. Una connettività che, nell’ambito energetico, nasce
soprattutto dallo sviluppo di generatori per produrre energia rinnovabile,
andando a ridurre le emissioni dell’UE di 550
milioni di tonnellate di biossido di carbonio.
Se si applicassero i benefici del 5G e si sviluppasse la
rete infrastrutturale in tutti gli ambiti ad alto consumo energetico, l’Unione
Europea potrebbe ridurre
complessivamente del 20% le sue emissioni totali di CO2. Come ha dichiarato
Börje Ekholm, Presidente e CEO di
Ericsson: “Oggi, se guardiamo
all’implementazione del 5G, l’Europa sta camminando verso un futuro più
digitale e a basse emissioni di carbonio, mentre altre aree del mondo stanno
correndo verso la stessa direzione. I politici e i regolatori hanno un ruolo
importante da svolgere, riconoscendo il potenziale economico, sociale e
sostenibile del 5G e lavorando rapidamente tutti insieme per eliminare gli
ostacoli pratici, normativi e finanziari in modo che le persone, le imprese, le
industrie e le società di tutta Europa possano godere dei benefici”.
5G per la mobilità sostenibile
Nell’ambito automotive, il 5G rappresenta il punto di svolta
in quanto è applicabile a molti ambiti della mobilità del futuro: veicoli a
guida autonoma, reti intelligenti, Smart City, gestione dei robot e macchinari
per la produzione delle auto.
Il binomio 5G-IoT rappresenta infatti una combinazione
perfetta per la mobilità sostenibile in quanto supporta miliardi di dispositivi connessi, senza tralasciare il
giusto bilanciamento tra velocità, latenza e costi. Ciò garantisce dunque un
più alto livello di sostenibilità, in termini di tutela ambientale, efficienza
energetica e riduzione delle emissioni in quanto tale binomio rende possibile l’accesso
ai dati in modo trasparente, tanto da analizzare in maniera più veloce e sicura
le azioni legate ai mezzi di trasporto: monitorare gli spostamenti delle auto,
analizzare il fabbisogno energetico e il consumo in tempo reale ottimizzando
l’utilizzo dell’energia e riducendo dunque i livelli di emissioni di carbonio
nell’aria.
Secondo uno studio condotto dall’Università di Zurigo e dall’Empa – il laboratorio del Politecnico
di Zurigo che si occupa di scienza dei materiali – entro il 2030 la rete 5G
dovrebbe consentire una riduzione dell’85%
di emissioni per unità di dati trasportati rispetto alle reti mobili di oggi.
In parallelo, i vantaggi legati alla mobilità sono svariati e
necessari. Un esempio è la comunicazione V2V (Vehicle to Vehicle) e V2I
(Vehicle to Infrastructure) in tempo reale, che garantisce un alto livello di
viabilità e sicurezza delle smart car.
Per quanto riguarda invece la mobilità urbana, la connessione tra 5G, IoT e Smart City è inevitabile. Non si tratta soltanto dello sviluppo dei mezzi di trasporto a livello tecnologico, ma soprattutto di una maggiore efficienza gestionale in termini di ripensamento complessivo dell’approccio alla mobilità urbana. Una gestione guidata dai dati e dall’utilizzo della rete 5G per diffondere in tempo reale agli utenti determinati tipi di informazioni utili a individuare nell’immediato il tragitto e il mezzo più efficaci e più efficienti per coprire una determinata distanza, indicare a driver le tratte migliori per evitare ingorghi o incidenti o per individuare i parcheggi liberi più vicini.
È innegabile che la rete 5G, insieme all’Intelligenza Artificiale, possa attualizzare nel concreto il concetto stesso di Smart City aprendo la strada a una serie di nuove applicazioni legate, ad esempio, al monitoraggio della qualità dell’aria, al ridimensionamento dei modelli di traffico e della viabilità delle città, alla gestione dei sistemi di illuminazione, all’implementazione di soluzioni di parcheggio intelligente, ecc. Creare, nel concreto, un ecosistema nel quale si possano migliorare in tempi record alcuni aspetti che influenzano la qualità della vita nei centri urbani, sia dal punto di vista sociale sia ambientale.